Nella classe 250 si sapeva fin dalla vigilia che la Guzzi avrebbe colto larga messe di allori, secondo una tradizione che in questo dopo guerra ha potuto, una volta sola (e sempre per merito di un’altra casa italiana, la Benelli) essere infranta.
La Guzzi in questo momento è la più forte macchina in lizza nella 250 e la trionfale conquista dei primi sei posti al T.T. e del giro più veloce alla fantastica media di 136 e 475 Km. lo ha chiaramente confermato.
La supremazia della Guzzi è completa e nessun segno premonitore lascia pensare che, almeno nel prossimo futuro possa essere intaccato dalle altre macchine italiane, inglesi e tedesche.
La lotta quindi si è svolta in famiglia tra i tre corridori ufficiali della Casa, Anderson, Lorenzetti e Ruffo, fra i quali aveva la meglio proprio all’ultimo giro il primo.
Anderson era primo al primo giro, poi Ruffo prendeva la testa al secondo giro ed al terzo migliorava ancora il suo tempo battendo ogni primato precedente: ma nel corso del quarto giro Ruffo perdeva del tempo prezioso e così mentre Anderson ed il bravo Lorenzetti si piazzavano ai primi due posti, tra essi e Ruffo si inserivano Lawton pure su Guzzi e Graham su Velocette.
Se è spiacevole che anche in questa gara i corridori italiani non abbiano potuto fare altro che accontentarsi delle piazze d’onore, tuttavia ciò nulla toglie al fatto che ben due volte la nostra industria ha visto il tricolore alzarsi all’isola di Man nella stessa giornata.