L’industria italiana trionfa al gran premio dell’Ulster

Da molti anni non avevamo visto una corsa delle 250cc così emozionante, aspramente combattuta e di esito incerto sino alla fine, come quella del G.P. delle Nazioni. L’ha vinta la Moto Guzzi di Enrico Lorenzetti superando di mezza ruota la N.S.U. di Haas; ed ancora dopo l’arrivo i pareri erano discordi sul nome del vincitore, ma insospettabili testimonianze, poi suffragate dal responso della fotografia, hanno reso piena giustizia a Lorenzetti.

La N.S.U. si è dunque rivelata più pericolosa del previsto, sebbene le sue più recenti prestazioni in patria suonassero come un campanello d’allarme; ma poiché i confronti indiretti sono di solito poco attendibili, si pensava che la Moto Guzzi avesse vinto già in partenza, e che tutto si limitasse al duello fra Lorenzetti e Anderson per la vittoria della giornata e, in immediato riflesso, per la conquista del titolo di campione.

S’è visto invece sin dai primi giri come la N.S.U. di Haas fosse avversaria di tutto rispetto; tanto da costringere Lorenzetti ed Anderson a profondere ogni loro energia per rintuzzare le velleità della bianca rivale germanica. Per parecchi giri anche Montanari è stato della partita, ma poi alla distanza ha perso contatto, ed in corse così tirate chi si lascia staccare anche di pochi metri è fritto.

Gara emozionante anche per l’alternarsi delle vicende, che ad un certo punto parevano volgere in favore di Lorenzetti riuscito a prendersi un centinaio di metri di vantaggio su Haas; ma al giro successivo s’è trovato a dover doppiare un numeroso gruppo di ritardatari, ed il suo effimero vantaggio è andato in fumo. Qualche allungo di Haas non è valso a frazionare il terzetto che come tirato da un elastico tornava a ricongiungersi ad ogni giro, finche tutto si è risolto in volata, ed è stata la più sensazionale volata mai vista in gare motociclistiche.

Haas era uscito per primo dalla seconda curva di porfido, con qualche macchina di vantaggio su Lorenzetti che si trascinava Anderson a ruota. Ancora facile ricostruire nei minimi particolari le vicende di una volata così disperata e le ragioni della vittoria italiana e della sconfitta germanica.

Resta il risultato, ed è a tutto onore di Lorenzetti e della Moto Guzzi, che anche contro la più formidabile rivale incontrata in questi ultimi anni, ha saputo coronare con l’alloro della vittoria la sua superba annata.

E Lorenzetti questo nostro grandissimo pilota che ad ogni gara supera se stesso, ha dimostrato di essere ben degno del titolo di campione del mondo. Lo dicevamo alla vigilia; tanto meglio per Lorenzetti se il suo successo sarà aspramente contrastato.

Le vicende dalla volata hanno messo un po’ in ombra la gara di Anderson finito terzo a pachi metri; ed anche di Montanari, che impegnato all’estremo ha confermato la sua bravura.

Anche la seconda N.S.U., pilotata dall’italiano Roberto Colombo, si è difesa con molto onore, e non è da poco il fatto di aver preceduto la quarta Moto Guzzi “ufficiale”, pilotata da Francisci, per altro la meno a posto dello schieramento mandelliano.

Superiore all’attesa la gara della Horex di Gablenz finita al settimo posto dinanzi alla Moto Guzzi di Ozino, il biellese ha dovuto sudare per liberarsi di Marelli e Benasedo, ma alla distanza ce l’ha fatta, anche favorito da un inconveniente di macchina che ha ritardato a due giri dalla fine il piccolo pilota canturino. Interessante anche la gara del tedesco Boehrer sulla sua personale Parilla.