La cronaca della stessa gara

Al via della 250 partono tredici corridori e cioè Anderson e Ruffo su Guzzi Gambalunghino, Lorenzetti su Guzzi quattro valvole, Graham e Ciai su Benelli Wunsche e Kluge su DKW 2 cilindri, Gablenz su Horex, Greco e Braun su Parilla; Montanari, Gehring e Bellotti su Guzzi Albatros. Anderson prende la testa al primo giro seguito da Graham, Wunsche, Lorenzetti, Montanari, Kluge, Gablenz, Bellotti, Braun, Greco, Ruffo (partito con ritardo), Gehrin e Ciai che deve cambiare una candela.

Anderson è in testa con maggiore distacco al secondo giro e giro per giro si allontanerà sempre di più dalla muta degli inseguitori fino alla vittoria che è la sua quinta sul circuito del Bremgarten (nel 1949 e nel 1952 su Guzzi 250,nel 1947 su Velocette 350,nel 1950 e 1951 su Guzzi 500).

Al secondo posto sono Graham al 2° giro, Lorenzetti dal 3° al 6°,ancora Graham al 7° e 8°, Lorenzetti al 9° e 10°,Graham all’11° e poi Lorenzetti dal 12° all’ultimo che è il 18°giro…

…Gara scialba nel complesso come tutte le gare in cui le posizioni si delineano fin dall’inizio: ci ha permesso però di ammirare un Anderson scatenato e di assistere ad un duello Lorenzetti Graham che ha condotto il primo a conquistare il giro più veloce ed il secondo di far valere ancora la sua classe malgrado il mezzo inferiore.

Il commento

Nella 250 Anderson con la Guzzi Gambalunghino ha letteralmente dominato il pur agguerrito campo: Solo Graham con la Benelli ha potuto tenergli dietro per un certo periodo di tempo, sia pure a distanza, fin che la sua macchina ha ceduto nel cambio: Lorenzetti con la nuova quattro valvole ha avuto noie di carburazione che gli hanno impedito di tenere il passo di Anderson ed ha dovuto limitarsi a lottare con Graham.

E’ presumibile però che questa macchina una volta raggiunta la necessaria messa a punto sia in grado di distanziare anche la sua ormai anziana sorella, quella Gambalunghina che oggi è la più potente e perfetta macchina del mondo della classe 250. Ruffo e Ciai sono stati eliminati in partenza da noie all’accensione ed alla carburazione mentre una grande corsa hanno condotto i due isolati Montanari con la Guzzi e Greco con la Parilla, entrambi su vecchie macchine a cui il loro grande cuore di corridori ha permesso di figurare oltre ogni rosea speranza.